Quando il vino interpreta il territorio
I vino è strettamente legato al lavoro, alla vita delle persone che lo producono, alle cantine, al territorio, alla storia. Il vino racconta, o meglio, porta con sé, cultura e tradizione in maniera accattivante, facile, memorabile. E’ una storia da gustare. Le storie di vino sono anche storie di lavoro, di professionalità, di qualità, di eccellenza. Dietro ogni botte e ogni bottiglia c’è molto da raccontare e da ascoltare. A proposito dell’ascolto, il vino si sposa da sempre con la narrazione, che è la forma più empatica ed efficace di comunicazione. Davanti ad un bicchiere di vino si stringono intese, si evocano ricordi, si consolidano amicizie, si perpetuano tradizioni. Consuetudine antica, legata al luogo dove oggi, come in passato, il vino è il risultato di una competenza e di una perseveranza che si tramette per generazioni. La sua degustazione evoca memorie e metafore antiche, perché è uno degli alimenti più ricchi di simbolismo.
A cominciare dalla sua aura divina, tramandata da miti arcaici. Legato da sempre a Dionisio, dio greco, e Bacco dio romano, è non solo bevanda degli dei, ma anche – come dice Platone – «il più bel dono che gli dei hanno fatto agli uomini». Anche l’antico rito del brindisi è pregno di simbolismo e ricco di storia. Pratica già diffusa in Grecia e a Roma, il gesto continuò nel Medioevo. L’origine è piuttosto prudenziale. Si trattava di garantire l’ospite dal timore di essere avvelenato. L’usanza di toccare il proprio con il bicchiere altrui costituiva un segno di reciproca fiducia. Originariamente, prima di bere, il padrone di casa scambiava anche parte del contenuto. Rituale ancestrale di ospitalità, dunque, con il quale alla condivisione del vino si aggiungono auguri di buona salute.
Quanto il vino sia legato al territorio lo dimostrano proverbi e tradizione devozionale. Sono oltre quaranta i santi protettori, a vario titolo, dell’universo della vigna e del vino. Il sociologo Ulderico Bernardi, ne ‘La festa delle vigne. Il vino: storia, riti, poesia’, definisce il vino un bene culturale irrinunciabile, un documento fondante e vivo nell’archivio storico dell’umanità, una metafora sacra, una prodigiosa allegoria sociale. Un bene culturale che può e deve essere usato per veicolare e promuovere l’arte, gli usi e i costumi del territorio.
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